Si sente molto parlare di mascherine e mascherine chirurgiche. Ma in cosa si differenziano sostanzialmente le due?

Sempre ribadendo che non sono medico ma ingegnere, faccio due considerazioni.

Primo: I prodotti per uso chirurgico sono pensati per essere usati in una sala operatoria da un medico e devono permettere all’operatore di non infettare il paziente nonché di proteggersi da eventuali “spruzzi” di sangue e non respirarli. Non lo dico io o chi le vende , ma una precisa norma UNI , la EN 14683 – che si occupa del tessuto usato per il prodotto finale mascherina ( e non della mascherina indossata ò notate che c’è una differenza fondamentale) e che richiama un ulteriore tecnicismo sui tessuti ASTM F1862. La mascherina ( o per meglio dire il tessuto di cui è composta – che on è assolutamente la stessa cosa) è caratterizzata da un indice di Bacterial Filtrating Index (BFE) secondo 3 livelli e le prove sono effettuate su un’apposita apparecchiatura di laboratorio insufflando una colonia di stafilococchi sul tessuto teso ed incastrato sulla bocca del contenitore ” infetto” per verificare quanto ne esce e quanti batteri sopravvivono nel tempo. Sarebbero perfette da usare, e funzionerebbero benissimo anche come oggetti filtranti quali non sono , se venissero usate tese come nel caso dell’apparecchiatura di prova. Peccato che il nostro volto non è così regolare e le mascherine non staranno mai così tese. Sono prodotti pensati per uno scopo preciso che NON è il filtraggio dell’inspirato : la non diffusione dei batteri espirati da chi le indossa e la non proliferazione batterica sulla mascherina stessa !!! E siamo certi che per questo scopo funzionano benissimo

Secondo: I prodotti medico chirurgici che devono entrare in sala operatoria dovrebbero essere sterilizzati con metodi quali l’ossido di etilene o altre procedure che garantiscano la sterilità ed idoneamente impacchettati. Poco utile nel nostro caso “civile” ma da tenere a mente. E molto inutilmente costoso.

Dunque le famose mascherine “tipo chirurgico”, che troviamo in vendita abbastanza ovunque, sono molto tipo, e poco chirurgico. Ammesso che lo siano veramente (in presenza di certificati), noi non riteniamo che diano particolari protezioni sull’aria respirata. Sono state pensate per fare altro. Infatti NON sono classificati come Dispositivi per la Protezione Individuale, come da REG UE 425/2016 e la norma EN 14683 esplicitamente li esclude da detta categoria.

Possono veramente proteggerci?

Fermo restando che l’argomento è assai complesso, e nel dubbio è meglio evitare i contatti, la risposta è forse sì, se le usiamo bene. Anche se respiratori FFP1/FFP2/FFP3 risultano sicuramente più efficaci.

  • Occorre innanzitutto ricordare che l’efficacia di filtraggio dell’inspirato (il grado di protezione dalle gocce o particelle submillimetriche contenenti virus o batteri) che cerchiamo è fortemente influenzato dall’aderenza del prodotto al volto, poca nel caso delle suddette mascherine che a causa della loro forma , perdono molto lateralmente e da sopra e sotto. Sono sicuramente molto più confortevoli delle fastidiosissime FFP2 o FFP3 (che sono altri prodotti – ma quelli filtrano l’inspirato) ma in proporzione filtrano poco; non come tessuto, ma come prodotto finito indossato.
  • Queste mascherine, se di buona qualità, filtrano correttamente quando inspiriamo (tralasciando per un’attimo le perdite da indossamento – tutt’altro che trascurabili se pensiamo alla nostra protezione da coronavirus ) ed i materiali che le costituiscono, dotati di specifiche caratteristiche di non proliferazione batterica, “durano” di più visto che i batteri non si replicano al loro interno, ad esempio durante la notte, come invece potrebbe avvenire con le generiche mascherine 3-Ply multistrato non chirurgiche, che infatti sono usa e getta.
  • Queste maschere vanno inoltre indossate correttamente: per un utilizzo ragionevolmente efficace devono aderire perfettamente al viso, di conseguenza è consigliabile che gli uomini siano rasati e le donne prive di trucco nella zona di contatto. Anche se al momento vediamo molte persone indossarle sotto il naso o addirittura sotto al mento. No comment.
  • Non si deve toccare la maschera frontalmente, soprattutto con mani potenzialmente sporche: si rischierebbe di “attaccare” letteralmente dei virus sul frontale della maschera per poi… respirarli forzatamente.
  • Bisogna usare solo maschere certificate e nuove: le maschere hanno una data di produzione (indicata sulla scatola) e andrebbero usate entro due o tre anni, in base alle indicazioni del produttore. Anche se dubito che in questo momento troverete delle maschere vecchie.
  • Ultimo ma non meno importante, è fondamentale limitare l’esposizione alle aree di rischio: Maschere o meno, purtroppo, meno ci esponiamo e meglio è.

Ma le maschere “tipo” chirurgico, allora, mi proteggono?

Come abbiamo capito, allora, le maschere di “tipo chirurgico” (che noi esplicitamente definiamo 3-pieghe, o 3-Ply in inglese) NON sono maschere chirurghe, proprio per fare chiarezza ed evitare qualsiasi confusione o fraintendimento le chiamiamo diversamente . Abbiamo inoltre capito che sono molto diverse dalle maschere classificate come DPI semifacciali filtranti FFP1-FFP2-FFP3 e che praticamente filtrano poco di quello che respiriamo, principalmente a causa delle perdita da indossamento , limitandosi a trattenere il grosso delle nostre escrezioni.
Ma come vedremo, offrono sicuramente una prima protezione e sono molto meglio di niente.

Un interessante studio empirico effettuato negli Stati Uniti ben prima del Coronavirus (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2662657/) di cui riportiamo alcuni estratti:

Questo studio, da prendere come tale e non come legge o come un report emesso da un organismo notificato, dimostra empiricamente che l’uso di respiratori KN95 (FFP2 in Europa) o di mascherine 3-Ply (non voglio intenzionalmente chiamarle chirurgiche per fare chiarezza) ha dimostrato che i risultati di protezione sono stati simili, e nettamente diversi dal non indossare niente, come meglio rappresentato da questa immagine grafica presa dal sito smartairfilters.com.

Per cui, qualsiasi cosa è molto meglio di niente per la protezione delle vie respiratorie da questo tipo di ” virus” che si propaga su goccioline.

Risultato: la cosa migliore è usare un respiratore N95 (o KN95), N99, FFP2 o FFP3. Tuttavia in sua assenza è assolutamente meglio usare una mascherina 3-Ply piuttosto che nulla o piuttosto che un pezzo di stoffa o un fazzoletto di carta. Usandola chiaramente nella maniera corretta e prendendo tutte le precauzioni.