In quanto società di ingegneria prima di tutto, la nostra attenzione si è rivolta alla verifica della bontà del fascicolo tecnico dei dispositivi che vendiamo, per poter, di diritto come da REG UE 675/2008, emettere delle dichiarazioni di conformità CE , di cui siamo ovviamente pienamenet responsabili.
Abbiamo una certa esperienza pregressa con l’emissione di certificati CE (nel settore delle macchine) ed abbiamo approfondito già da tempo l’argomento.
Siccome è facilissimo per un produttore, soprattutto dall’altra parte del mondo ed in questo momento di emergenza da Coronavirus, prendere un foglio di carta e scriverci CE (provate voi, è molto semplice…), la prima accortezza è stata quella di verificare la bontà dei report di prova sottostanti le documentazioni ricevute dal produttore in fase di qualifica.Iniziamo col dire che siccome le aziende cinesi non sono sicuramente “operatori economici” comunitari, esse non possono emettere un certificato CE valido ( a meno che non abbiamo sede in europa) e noi importatori siamo gli ultimi responsabili della filiera, ci teniamo a verificare tutto e molto bene visto che siamo i primi ( e gli ultimi) responsabili di cosa importiamo.
Per prima cosa ci preoccupiamo di verificare gli enti emittenti i report di prova fatti per garantire la rispondenza tecnica del prodotto ( o del materiale) alla normativa. Praticamente vogliamo avere i report di dettaglio della prova … per poter verificare nel dettaglio non solo la rispondenza ad ogni step previsto dalla norma stessa , ma anche la serietà del laboratorio . Le norme sono pubbliche , e gli standard ISO internazionali a livello mondiale. Fortunatamente. Se tutto è statto fatto seriamente ,i laboratori accreditati di tutto il mondo – cina compresa – sono tenuti a garantirne l’autenticità e offrono al contempo servizi di verifica della validità dei loro certificati online. In ogni caso, nessun ente certificatore negherà mai una risposta in tal senso. Detti laboratori sono sottoposti a controlli periodici fatti da enti governativi. Per cui se tutto quadra nel dettaglio , la probabilità di trovarsi di fronte ad un prodotto autentico è altissima.
Ovviamente nelle nostre attività ordinarie di qualifica dei nostri fornitori abbiamo trovato molti certificati di bubbia provenienza , se non addirittura falsi. E’ chiaro , il momento è quello che è ed è una giungla, ma noi siamo quì per garantirvi che quello che acauistate è stato valutato da persone ceh sanno di cosa parlano.
Ma noi siamo quì per questo. Ed abbiamo intenzione di fare il nostro lavoro con la massima serietà , non solo per gli aspetti legali ( civili e penali) a cui andiamo incontro , ma per l’etica che ci contraddistingue in questo momento così grave per il nostro paese.
Andiamo anche a verificare su Google la reale “presenza web” dell’azienda produttrice , verifichiamo che all’indirizzo dell’azienda ci sia effettivamente ‘azienda all’inizio dei rapporti , ed abbiamo nostro personale locale che compie ispezioni periodiche – esattamente come facevamo noi in prima persona prima del blocco dei voli. Chiediamo al produttore stesso tutta la sua documentazione di qualifica di processo inclusi i famosi report di cui sopra . Report di tipo tecnico scientifico che noi possiamo capire molto bene… e verificare.
E’ dunque sulla base di queste considerazioni , che redigiamo il nostro fascicolo tecnico ( Reg UE 675) ,e considerando che i DPI da noi venduti ( Reg UE 425) sono in classe 1 ( e non in classe 3 , come chairito dal dlgs 19 febbraio 2019 n 17 , che abroga l’art 4 del dlgs 475 /1992 che invece le inseriva proprio in questa classe per cui è necessaria la certificazione da parte di ente notificato) , creiamo il fascicolo tecnico necessario poi all’emissione del nostro certificato CE. Siamo noi gli importatori che grarantiscono la rispondenza del prodotto extra UE ceh abbiamo importato . E nessun’altro ( tranne un centro notificato non necessario come detto) potrebbe farlo.
Ma siccome non ci basta, perché è il nostro nome ad essere sul mercato, e perchè detti regolamenti UE ci obbligano a sorvegliare il processo , prendiamo a campione delle mascherine e ne verifichiamo ciò che possiamo a livello visivo (la presenza dei diversi strati di filtraggio tnt-melt-tntcharged-tnt ad esempio tipici di questi prodotti e non presenti in quelli” farlocchi”), ed empirico (come la presenza di carica elettrostatica). In condizioni normali ci saremmo attrezzati con strumentazione apposita. Ma visto che siamo in pieno lock-down…guardatevi questo video.